FIORELLA MANNOIA “Fiorella” il nuovo album

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Fiorella_cover_album_quadrata_mediaFiorella Mannoia festeggia al meglio i suoi 60 anni con un doppio disco dove rivisita i suoi maggiori successi collaborando con i grandi esponenti della musica italiana come Celentano, Laura Pausini, Ligabue e molti altri… Queste le dichiarazioni dell’artista rilasciate a Repubblica: “Che Celentano partecipasse non me l’aspettavo”, racconta Fiorella Mannoia. “E’ stato un regalo inaspettato, un attestato di stima e sono fiera di averlo nel disco. Quando l’ho chiamato e ho sentito la sua voce sono stata sorpresa, è quella di un ragazzo, impressionante. Però lo è sempre stato. Se penso che nel ’69 Mi piace quel ragazzo lì l’avevo dedicato a lui..”. Parla con la sua voce inconfondibile, lei che con il suo timbro ha ispirato gli autori più grandi, musa di ombre e velluto, luci calde, angoli segreti. Dopo tanti anni è ancora stupita di tanta considerazione. Ha vissuto la musica come un regalo, “ho sempre cantato le canzoni che amavo, ho cantato tutto quello che potevo”. La musica le è passata attraverso, che fosse d’altri, o scritta da lei, come Le parole perdute e In viaggio, inediti dell’antologia. Il primo ad arrivare alla festa è stato Ivano Fossati. C’è tempo, cantano insieme. Gli invitati hanno duettato. “Collaborare è un arricchimento, io l’ho sempre fatto perché credo che sia importante e che in Italia si sia fatto anche poco, ma le cose stanno cambiando. Per quanto mi riguarda penso che duettare faccia in modo che il successo dell’altro diventi il tuo successo, è uno scambio”. Così Laura Pausini canta con lei Quello che le donne non dicono, Ruggeri La Giostra della memoria e Ligabue Metti in circolo il tuo amore. Pino Daniele, che si è divertito anche a suonare la chitarra, Senza ‘e te, mentre Bubola duetta nel suo Cielo d’Irlanda. “Volevo fare un omaggio a chi è stato nella mia vita, a suo modo, con un pezzo di strada percorsa insieme”, spiega. L’Amore bello di Claudio Baglioni, La stagione dell’amore di Franco Battiato. E oggi sentirla sussurrare “i desideri non invecchiano mai con l’età” ha un suono diverso. “E’ così, i desideri restano gli stessi anche a sessant’anni, sono senza tempo ma col tempo si impara a dargli delle priorità, l’anzianità poi serve a poter dire quello che si pensa”, continua. Ma lei le cose che pensa le dice da sempre.Ora le scrive anche. Usa i social network, interagisce, ringrazia o punta il dito, certo non è una donna che non dice. Da sempre impegnata in diverse cause, da Emergency, al Progetto Fondazione Axé fino a Amref, la campagna contro la mortalità materna in Africa, Fiorella Mannoia è “un cittadino”, e così si definisce. Sa usare la sua voce, ha le sue idee. Sulla politica, sui movimenti di un Paese che ama e in cui vive. Grillo? “Dovrebbe non parlare. Ha fondato una cosa importante ma è ora che la lasci. Se andasse via, per il Movimento sarebbe una cosa buona. Bisogna che lo faccia camminare con le proprie gambe”. E il sindacato contro Renzi? “Mai avrei immaginato di vedere una cosa del genere. Ma quella sinistra non c’è più. Berlinguer è morto, è ora che se ne facciano una ragione, bisognerebbe andare oltre”. E oltre c’è un mondo che ci aspetta e che sarà “multietnico. E’ inevitabile, è il futuro. Inutile soffiare sul fuoco della paura come si sta facendo parlando dell’ebola per esempio, bisogna predisporre l’animo all’accoglienza, che ci piaccia o meno”. Parla guardando davanti, decisa. Spesso anche criticata, ma lei non ha paura. “E’ l’altra faccia della rete, la parte negativa, dietro a una tastiera c’è chiunque, va bene così. Io scrivo e dico quello che penso, non potrei mai lasciare che qualcun altro parli al mio posto. Vivo di concerti, rispetto chi mi segue e se rispondo o quando posto qualcosa, sono io a farlo. Mi sembra onesto”. L’onestà, “una parola perduta da ritrovare”.

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